ll welfare aziendale è l’insieme di benefit monetari e non monetari che un’organizzazione offre ai propri dipendenti allo scopo di generare un impatto rilevante sul benessere personale e professionale.
Dal punto di vista legislativo, in Italia è sostenuto da:
- Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), soprattutto gli articoli 51 e 100, che definisce quali servizi di welfare aziendale non costituiscono reddito da lavoro dipendente;
- leggi di bilancio-stabilità (2016, 2017, 2018), che regolamentano la modalità di conversione dei premi di produttività̀ in welfare aziendale;
- circolari e risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate, che interpretano e definiscono puntualmente le norme presenti nel TUIR e nelle leggi di bilancio e stabilità.
Nell’art. 12 del Decreto Legge 115/2022 in vigore dal 10 agosto scorso, compare una misura temporanea, valevole solo per quest’anno e che ha lo scopo, come già accaduto con l’art. 112 del d.l. n. 104/2020 (cd. “Decreto Agosto”), di fornire un sostegno al reddito di lavoro dipendente nel quadro di una perdurante logica emergenziale (intesa in senso economico e non epidemiologico).
Il welfare aziendale, diffuso soprattutto nelle multinazionali, interessa ormai anche le PMI, il Terzo settore, la Pubblica Amministrazione.
All’interno del welfare aziendale rientrano le politiche di corporate social responsibility (CSR), work-life balance, conciliazione lavoro famiglia e corporate family responsibility (CFR).
Tra i servizi di welfare aziendale più comuni rientrano: buoni spesa, shopping e carburante; sport e benessere, viaggi, cultura e tempo libero; istruzione e formazione; assistenza familiare; mutui; trasporto pubblico; salute; previdenza. Spesso nei piani di welfare aziendale rientra anche lo smart working.
Oggi le organizzazioni hanno capito che in un’ottica win win queste politiche devono essere costruite sulla base dei bisogni reali dei propri dipendenti. Questo vuol dire che non esistono misure standardizzate di welfare aziendale e che sempre di più le organizzazioni creano nuove good practices ad hoc.
Tra i benefici del welfare aziendale segnaliamo sia quelli a favore dell’organizzazione che del dipendente. L’organizzazione guadagna la possibilità di aumentare le retribuzioni reali e allo stesso tempo ridurre il cuneo fiscale, con un risparmio di circa il 30% di contributi previsti. Sulla retribuzione erogata con lo strumento del welfare, l’organizzazione non paga i contributi Inps (intorno al 30% sull’imponibile previdenziale) e i premi Inail. Il dipendente guadagna la possibilità di integrare il proprio reddito e di avere una risposta concreta ai bisogni del singolo e delle famiglie. Ogni dipendente può scegliere, in base a specifici accordi interni o contrattuali, le politiche più adatte alle proprie esigenze, che potranno essere concesse mediante erogazione diretta o tramite rimborsi. Tutto questo, ovviamente, può contribuire a migliorare il clima aziendale, ad aumentare la motivazione, a ridurre il turnover e l’assenteismo. Le politiche di welfare aziendale sono in genere rivolte a tutti i dipendenti. Ogni mese il dipendente riceve uno stipendio che spende per acquistare beni o servizi: si va dalle spese primarie (alimenti…), a quelle necessarie oppure obbligatorie (scuola o visite mediche…) e alle secondarie (palestra, cinema, vacanze o abbonamenti tv…).
È possibile definire alcuni passi nella costruzione di un piano di welfare aziendale. Il primo passo è partire dai bisogni reali dei dipendenti attraverso questionari in forma anonima, interviste singole o focus group. Il secondo passo è capire in che modo erogare questo tipo di servizi: ci si può affidare a partner specializzati, che propongono l’utilizzo di apposite piattaforme, oppure procedere in maniera autonoma, con specifiche convenzioni da stipulare di volta in volta. Il terzo passo è comunicare e condividere con i dipendenti il piano di welfare aziendale, spiegando in modo chiaro opportunità e vantaggi; se questo passaggio manca anche la bontà delle iniziative potrebbe non essere compresa realmente o peggio non accolta, per mancanza di conoscenza.
All’interno di questo sito sono presenti numerosi approfondimenti. Segnaliamo in particolare:
- Il filo invisibile che lega crescita e welfare
La trasversalità del welfare aziendale spiegato a partire di alcune leve possibili della sua crescita nella società attuale. - Il “Piano” dimenticato
Giancarlo Balngiardo commenta il Piano Nazionale per la Famiglia del 7 giugno 2012 dal titolo L’alleanza italiana per la famiglia? - Good practices di conciliazione lavoro famiglia e welfare aziendale
Un approfondimento sulle politiche di welfare aziendale che vanno rilette nell’ottica di un win-win tra organizzazioni e dipendenti. - Famiglia e welfare. Esperienze e implicazioni della pandemia
Tavola rotonda con Stefano Malferrari, Maria Novella Bugetti, Luciano Malfer, Piercarlo Gera, Riccardo Sebastiano Piaggi. - Si può parlare oggi di welfare aziendale territoriale?
Fare rete tra imprese: le trasformazioni dei sistemi di welfare che hanno portato a rispondere alle istanze emergenti dai nuovi rischi sociali. - Che cos’è il welfare aziendale?
Il welfare aziendale come strategia premiante, il Nuovo Piano di Welfare aziendale di Orogel.
I Quaderni della Fondazione Marco Vigorelli affrontano, con numeri monografici, i temi della Conciliazione Lavoro Famiglia e i diversi ambiti della Corporate Family Responsibility.
- Valutazione delle Best Practices di conciliazione lavoro famiglia
Riconoscere l’interdipendenza tra famiglia e lavoro, come dimensione di sostenibilità sociale, può essere economicamente accattivante. - Tempi di vita e di lavoro tra legge e contrattazione collettiva
La contrattazione collettiva aziendale come sostegno agli strumenti di welfare aziendale presenti a livello legislativo e di contrattazione collettiva nazionale. - Anziani-nonni e conciliazione famiglia-lavoro
La risorsa degli anziani-nonni nella conciliazione famiglia-lavoro: relazioni inter-generazionali su cui costruire il futuro. - Comunità che conciliano
Promuovere e coltivare nelle “comunità” in cui si vive, tra aziende e territori, tra locale e globale, la competenza di conciliare che si impara in famiglia.
Bibliografia
- Chinchilla, N., Moragas, M. (2010), Artefici del nostro destino. Realizzare se stessi tra lavoro e famiglia, Lupetti Editore, Bologna.
- Fondazione Marco Vigorelli (2017), Good practices di conciliazione lavoro famiglia e welfare aziendale. Un progetto pilota.
- Lipari F. (2017), Good practices di conciliazione lavoro famiglia e welfare aziendale, Fondazione Marco Vigorelli.
- Maino F. (2019), Smart working e welfare aziendale, Fondazione Marco Vigorelli.
- Malferrari S. (2020), Famiglia e welfare. Esperienze e implicazioni della pandemia, Fondazione Marco Vigorelli.
- Scansani G., Pesenti L. (2021), Il welfare aziendale oggi, Fondazione Marco Vigorelli.
- Tomaselli G. (2017), Good practices di conciliazione lavoro famiglia e welfare aziendale. Uno sguardo alle PMI, Fondazione Marco Vigorelli, Milano.
- Vigorelli G. (a cura di) (2019), Valutazione delle Best Practices di conciliazione lavoro famiglia, «Quaderni FMV Corporate Family Responsibility», 3, Fondazione Marco Vigorelli, Milano.