Studenti, università e aziende in dialogo
Questo Speciale nasce dalla nostra collaborazione con il Corso di Laurea in Management delle organizzazioni e del lavoro (MOL) dell’Università Statale di Milano, dove curiamo da quattro anni il CFR Lab, un Laboratorio di Corporate family responsibility. Abbiamo pensato di mettere insieme le voci di tutti i protagonisti di questa ultima edizione, per raccontare i vari temi emersi e per condividere come portiamo avanti la cultura della CFR in università e in azienda. Il nostro obiettivo è quello di supportare i giovani nella loro formazione, di proporre un dialogo con le aziende e di generare un circolo virtuoso di best practices tra aziende che mettono al centro i loro dipendenti in modi diversi.
Le interviste alle aziende partecipanti sono state curate da Raffaele di Domenico, Administrative Support Internship John Cabot University, che sta svolgendo in FMV un periodo di stage. Abbiamo chiesto anche a lui di darci la sua prospettiva su questo progetto che ha seguito per poco tempo, ma in cui, una volta di più, abbiamo avuto la possibilità di dare spazio ai giovani.
Corporate Family Responsibility Lab: un ponte tra apprendimento partecipativo e innovazione sociale
Nel Corso di Laurea in Management delle Organizzazioni e del Lavoro (MOL) dell’Università degli Studi di Milano crediamo che l’apprendimento non debba limitarsi alla trasmissione di nozioni teoriche, ma debba aprirsi al confronto autentico con il mondo del lavoro, le sfide organizzative contemporanee e i bisogni reali della società. In quest’ottica, i laboratori da 3 CFU che affiancano gli insegnamenti curricolari rappresentano uno degli strumenti più efficaci: occasioni preziose in cui studentesse e studenti possono dialogare con manager, esperti, consulenti e professionisti HR, mettendosi alla prova su casi concreti e acquisendo competenze applicabili.
Tra le esperienze più significative si distingue il Laboratorio di Corporate Family Responsibility (CFR Lab), che unisce i temi della sostenibilità sociale, della conciliazione famiglia-lavoro e del benessere organizzativo in un percorso progettuale concreto, sviluppato in collaborazione con le imprese. Promosso dalla Fondazione Marco Vigorelli e reso possibile grazie all’impegno e alla competenza di Tiziana De Marino e Sonia Vazzano, il CFR Lab è giunto alla sua quarta edizione, coinvolgendo negli anni oltre cento studenti e numerose aziende, in particolare piccole e medie imprese.
L’edizione 2025 ha ulteriormente confermato il valore dell’iniziativa, proponendo un modello didattico che integra formazione accademica, responsabilità sociale e crescita professionale. Le nostre studentesse e i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di analizzare survey aziendali, confrontarsi con manager ed esperti di risorse umane, e sviluppare proposte innovative per il miglioramento delle politiche di welfare aziendale, contribuendo attivamente al benessere relazionale e familiare all’interno delle organizzazioni.
Un’esperienza formativa che ha consentito di acquisire strumenti tecnici – come l’analisi dei dati, la lettura dei bisogni organizzativi, la progettazione di interventi – ma anche e soprattutto una consapevolezza più profonda del ruolo che le politiche di sostenibilità rivestono nella promozione della qualità della vita e nella valorizzazione del capitale umano. Il laboratorio ha permesso alle e ai partecipanti di applicare concretamente le conoscenze acquisite nel percorso di studi, potenziando la loro capacità di affrontare problemi complessi con una visione sistemica e multidisciplinare, che integra saperi giuridici, sociologici, politologici, organizzativi ed economici.
Particolarmente rilevante è stato anche il metodo didattico adottato: un approccio attivo e partecipativo in cui il lavoro in team, il confronto con interlocutori diversi e la generazione di idee originali hanno rappresentato occasioni per allenare e sviluppare competenze trasversali – comunicative, relazionali, progettuali – oggi indispensabili per affrontare con successo un contesto lavorativo in continuo cambiamento. Questa modalità di apprendimento esperienziale ha reso gli studenti e le studentesse più consapevoli del proprio potenziale e maggiormente preparati a inserirsi con efficacia nel mondo del lavoro.
Dal punto di vista del Corso di Laurea, il Laboratorio CFR rappresenta un esempio virtuoso di come la didattica universitaria possa diventare uno strumento concreto di innovazione sociale: capace di costruire ponti solidi tra università e impresa, tra saperi teorici e applicazione pratica, tra formazione accademica e responsabilità civica. Iniziative come questa si inseriscono perfettamente nella missione del Corso di Laurea MOL, che pone al centro dell’esperienza formativa i valori della sostenibilità, dell’inclusione, dell’equità e della valorizzazione del lavoro come risorsa sociale prima ancora che produttiva.
Il CFR Lab costituisce anche una occasione preziosa di mutuo apprendimento, permettendo a studentesse e studenti di approcciarsi alle dinamiche complesse del mondo aziendale e di prepararsi ad affrontare un panorama lavorativo in costante evoluzione. Attraverso il dialogo con esperti e figure chiave delle imprese e collaborando tra loro non solo hanno appreso a progettare soluzioni innovative per la conciliazione famiglia-lavoro, ma hanno allenato una consapevolezza critica relativamente alle politiche di welfare e del loro impatto sulla qualità della vita e sul capitale umano.
Guardando al futuro, intendiamo consolidare e rafforzare questa esperienza. L’obiettivo è continuare a offrire agli studenti e alle studentesse occasioni formative che siano al tempo stesso professionalizzanti, trasformative e generative di valore per le organizzazioni e i territori in cui operano.
Un ringraziamento sentito va alla Fondazione Marco Vigorelli, alle aziende partecipanti e, soprattutto, alle nostre studentesse e ai nostri studenti, che con impegno, curiosità e spirito critico hanno saputo trasformare un laboratorio in un’autentica opportunità di crescita personale e collettiva.
Formare professionisti del lavoro oggi significa anche insegnare a prendersi cura delle persone nelle organizzazioni, promuovendo modelli inclusivi, sostenibili e orientati al benessere diffuso. Ed è proprio da esperienze come questa che nascono i leader e i professionisti del cambiamento di domani.
Prof.ssa Alessandra Lazazzara, Presidente del CdL MOL
Prof.ssa Franca Maino, Referente Stage e Attività Alternative del CdL MOL
Tra accademia e impresa: dare spazio e valore alle nuove generazioni
Per il quarto anno consecutivo, con la Fondazione Marco Vigorelli, ho avuto il privilegio di coordinare il CFR LAB dell’Università degli Studi di Milano, supportata dalla mia collega, Sonia Vazzano.
Organizzato dal corso di laurea in Management delle Organizzazioni e del Lavoro (MOL), guidato dalla prof.ssa Alessandra Lazazzara, Presidente del CdL MOL e con la prof.ssa Franca Maino come Referente Stage e Attività Alternative, il CFR Lab 2025, ha coinvolto anche studenti e studentesse provenienti da Scienze Sociali per la Globalizzazione (GLO) e Comunicazione e Società.
Le lezioni si sono tenute in via Conservatorio, nel Palazzo Resta Pallavicino, edificio con una bellissima facciata neoclassica e con un atrio accogliente e luminoso, dove le ragazze ed i ragazzi dell’Università si riversano a tutte le ore.
Penso che sia molto significativo che una delle sedi della Statale sia proprio lì, nel “quadrilatero della moda”, conosciuto in tutto il mondo per le boutique di lusso ed i prestigiosi negozi. Milano è proprio questo: un equilibrio unico di cultura, arte, storia e impresa e, nel cuore di Milano, tutte queste anime della città si incontrano davvero.
Il CFR Lab quest’anno è partito a gennaio, con un po’ in anticipo rispetto alle precedenti edizioni, e l’aria era fredda ed il cielo terso il primo giorno. Le ragazze ed i ragazzi, inizialmente un po’ schivi, forse perché non si conoscevano tutti, man mano hanno sperimentato come lavorare in team per massimizzare apprendimento e risultati. Il CFR Lab, infatti, è un percorso formativo unico per loro: li mette in dialogo con aziende italiane di rilievo, offrendo uno spazio concreto di apprendimento reciproco. Quest’anno, al centro di questo scambio, abbiamo posto una sfida cruciale per il presente ed il futuro del lavoro: il benessere relazionale, inteso come pilastro della Corporate Family Responsibility e fattore strategico per la sostenibilità organizzativa.
Nel corso degli appuntamenti del CFR Lab, gli studenti, organizzati in quattro team, hanno analizzato e sviluppato proposte progettuali per quattro aziende: OMET, Mercedes-Benz Italia, AVIO e Distilleria Bonollo 1908. A partire da dati reali (survey, interviste, testimonianze), hanno indagato sulle diverse pratiche di conciliazione famiglia-lavoro e sulle molteplici soluzioni per migliorare il “benessere organizzativo”, realizzando analisi accurate ed ideando soluzioni innovative.
Il laboratorio non è stato soltanto un esercizio di applicazione teorica. È stato un vero ambiente di ricerca e progettazione condivisa, dove le competenze accademiche si sono confrontate con la concretezza dei contesti aziendali.
Inoltre, abbiamo beneficiato a conclusione del lab di un inspiring talk di Valerie Schena Ehrenberger, Vicepresidente Assoconsult e CEO Valtellina Lavoro, la cui riflessione su “Oltre la tecnologia: il valore delle relazioni” ha offerto agli studenti una visione lucida e ispirante sull’importanza del capitale umano in un’epoca dominata dalla trasformazione digitale.
Le esperienze aziendali raccolte nel CFR Lab 2025 si sono rivelate eterogenee e particolarmente significative, offrendo uno spaccato ricco e articolato delle diverse declinazioni del welfare aziendale e della CFR nelle organizzazioni.
Mercedes-Benz Italia, con la testimonianza preziosa di Laura Tucci e del suo team, ha condiviso un’evoluzione organizzativa centrata sull’individuo, con iniziative innovative orientate al benessere emotivo e al riconoscimento della persona nella sua interezza.
OMET, grazie al racconto di Sara Sottocornola, ha presentato un modello strutturato di welfare aziendale fondato su tre pilastri, servizi alla persona, sostegno al reddito e qualità della vita lavorativa, in cui le relazioni sono vissute come risorsa chiave per la coesione interna.
AVIO, azienda leader nel settore aerospaziale, con il contributo di Stefano Bottaro, ha illustrato il programma “People Care”, articolato su quattro dimensioni del benessere (emotivo, fisico, finanziario e sociale).
Infine, Distilleria Bonollo, con Elvio Bonollo, ha mostrato come la sostenibilità ambientale ed economica possa andare di pari passo con la cura delle relazioni, grazie a un modello di economia circolare che è anche cultura organizzativa.
Nella seconda giornata di lezioni abbiamo dato spazio a Gabriele Zangara che ha portato la sua expertise nel campo dell’innovazione sostenibile e della trasformazione digitale con il contributo della start-up, Blue Innovation.
Ciò che più mi ha colpito quest’anno è stata la capacità degli studenti di ascoltare, interpretare e restituire valore alle aziende, proponendo soluzioni concrete e realistiche. Il loro sguardo ha saputo cogliere la complessità delle dinamiche relazionali, suggerendo interventi che tengono insieme produttività, cura e benessere. Originale è stata la proposta, tra le altre, del team che ha lavorato su Avio: l’aggiunta di un quinto pilastro dedicato alle relazioni interpersonali.
La giornata conclusiva del CFR Lab 2025 ha rappresentato un momento particolarmente significativo. Gli studenti e le studentesse hanno presentato le loro analisi e proposte progettuali direttamente alle aziende partner, restituendo in modo puntuale e articolato il lavoro svolto nelle sessioni precedenti. I project work sono stati occasione di confronto autentico: le aziende hanno ascoltato con interesse e attenzione, offrendo riscontri puntuali e dialogando apertamente con i gruppi di lavoro.
Il clima è stato quello di uno scambio professionale maturo, in cui manager, rappresentanti della Fondazione Marco Vigorelli, professionisti esterni e docenti hanno interagito con i partecipanti, in un contesto collaborativo e costruttivo. Non si è trattato solo di una restituzione finale, ma di un vero e proprio momento di co-progettazione, in cui le idee degli studenti sono diventate stimolo per nuove riflessioni e possibili sviluppi concreti all’interno delle organizzazioni.
Il CFR Lab si conferma così non solo un progetto didattico innovativo, ma uno strumento di connessione tra università e impresa, dove si sperimenta cosa significa lavorare insieme per costruire ambienti di lavoro più sostenibili.
Ogni edizione per me è anche un’occasione di crescita: osservare come studenti e aziende si incontrano, si ascoltano e si arricchiscono a vicenda, è il segno che una cultura del lavoro più attenta alle relazioni non è solo auspicabile, ma già in atto. Dobbiamo lavorare e dare fiducia alle nuove generazioni: con loro il futuro è già presente.
Tiziana De Marino, CdA Fondazione Marco Vigorelli
La motivazione che spinge a lottare per raggiungere i propri obiettivi
Mi chiamo Raffaele Di Domenico e sono uno studente del secondo anno di International Business presso la John Cabot University di Roma. Fin da quando ho iniziato il mio percorso universitario, ho sempre avuto un obiettivo ben chiaro: costruire una carriera nel management all’interno di grandi aziende internazionali, con il sogno di trasferirmi negli Stati Uniti per crescere professionalmente in un contesto dinamico e competitivo. Fin da bambino sono sempre stato affascinato dal cosiddetto “sogno americano”, uno spiraglio di opportunità che per me, che vengo da un contesto sociale come la provincia di Napoli, dove l’opportunità di crescere non c’è mai stata, non ho mai potuto respirare. Ho sempre visto gli Stati Uniti come un luogo dove le opportunità non mancano, e nonostante molte persone siano in disaccordo, voglio dimostrare come anche un semplice ragazzo della provincia di Napoli, armato soltanto di tanta ambizione e voglia di crescere, possa trovare la sua strada in un ambiente così competitivo.
Nel corso del mio secondo anno in università ho avuto l’opportunità di svolgere un tirocinio formativo all’interno del Corporate Family Responsibility Lab (CFR Lab), un’iniziativa promossa dalla Fondazione Marco Vigorelli in collaborazione con l’Università Statale di Milano. Il mio ruolo all’interno del laboratorio si è svolto in modalità remota, ma sempre a stretto contatto con lo staff organizzativo e i referenti accademici. Fin dal primo giorno, ho percepito di essere coinvolto in qualcosa di importante, in un contesto che promuove valori fondamentali come la responsabilità sociale, il benessere familiare all’interno delle imprese e una visione sostenibile del business.
Un momento particolarmente significativo è stato il 26 febbraio 2025, giornata conclusiva del CFR Lab, quando, nonostante il mio tirocinio fosse da remoto, ho avuto il privilegio di assistere dal vivo alla presentazione dei progetti sviluppati dagli studenti del laboratorio. È stata un’occasione davvero stimolante, che mi ha permesso di vedere concretamente i risultati del mio lavoro e di entrare in contatto diretto con figure di rilievo del panorama aziendale italiano. In quell’occasione ho avuto il piacere di conoscere personalmente Alberto Vigorelli, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Marco Vigorelli, che mi ha veramente ispirato grazie al suo carisma e al suo modo di porsi agli studenti e ai colleghi. Oltre ad Alberto Vigorelli, ho avuto l’opportunità di sentir parlare diversi manager di importanti aziende, come Laura Tucci, manager presso Mercedes-Benz Italia, che mi ha fatto capire come, anche in ambienti così affermati sia a livello nazionale che internazionale, l’umanità e il rapporto con i dipendenti sia un elemento chiave per il funzionamento dell’azienda stessa. È stato emozionante confrontarmi con professionisti di questo calibro e ascoltare le loro riflessioni su temi di grande attualità per il mondo del business.
Per tutti questi motivi, considero questo tirocinio una tappa fondamentale del mio percorso accademico e personale. Non solo mi ha permesso di applicare le conoscenze acquisite durante i miei studi, ma mi ha anche ispirato e motivato a proseguire con determinazione verso il mio obiettivo: portare innovazione nel mondo del management internazionale, dimostrando che le persone non sono “determinate” dal contesto sociale da cui provengono o dal loro reddito familiare, ma dalla motivazione che li spinge a lottare per raggiungere i propri obiettivi. Io voglio dimostrare che chiunque, anche provenendo da contenti sociali particolari, se armato di tanta ambizione e voglia di fare, può fare grandi cose nella vita, e soprattutto, voglio dare una voce a chi, purtroppo, non ha la possibilità di averne una.
Raffaele Di Domenico, Bachelor of Arts in International Business, John Cabot University
Le aziende partecipanti al CFR Lab




