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L’avv. Grazia Maria Gentile ci racconta il progetto portato avanti con il Movimento Forense

Mentre il Governo è intento a parlare di jobs act e nei dintorni ci si affanna nell’indicare suggerimenti, modifiche e proposte di attuazione che riescano a raggiungere al più presto i risultati sperati in tema di conciliazione lavoro famiglia e non solo, c’è chi impara a “fare da sé”.

In questo gli avvocati hanno probabilmente tanto da insegnare, nella difesa dei diritti di tutti e quindi anche dei loro stessi. Del resto non va dimenticato che una professione impegnata come quella forense non differisce molto da altre perché è comunque svolta da uomini e donne che accanto alle svariate esigenze professionali né hanno senza dubbio altrettante in campo personale, familiare e sociale.

Nasce a partire da tali premesse «Agenda last minute», un progetto ideato proprio da un avvocato, Grazia Maria Gentile, e sviluppato con il Movimento Forense, un’associazione nazionale di cui la stessa Gentile fa parte.

Si tratta di un servizio di emergenza che si sta cercando di incrementare a Roma e che si basa su un’idea di fondo molto semplice: il soccorso gratuito tra avvocati. Venti avvocati – al momento sono questi quelli che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Gentile – hanno deciso di mettersi a disposizione: mamme e papà in emergenza, con bimbi che si ammalano all’improvviso mentre la baby sitter non c’è, costa troppo o non si trova e quando neanche i nonni sono a disposizione e a sostegno delle famiglie, hanno la possibilità di chiamare la mattina stessa i loro colleghi per chiedere una sostituzione lampo in udienza.

Una soluzione che se da un lato agevola le necessità delle mamme e dei papà, dall’altro non prolunga ulteriormente le già elevate attese per udienze spesso rimandate proprio per questioni relative alle difficoltà di conciliazione lavoro famiglia.

Una soluzione solo a misura di mamma? O qualcosa di veramente rilevante che possa gettare le basi anche e soprattutto in ottica futura?

Lo abbiamo chiesto all’ideatrice del progetto. Di seguito riportiamo l’intervista.

***

FMV: Da dove nasce questa idea?

GMG: Dalla mia quotidianità di avvocato in trincea. Mi sono spesso trovata ad attendere colleghe e colleghi in ritardo sull’orario di udienza a causa di problemi con “ il piccolo di casa”, con “la febbre da dentini”, con “l’asilo chiuso” ecc… Ho sostituito amici in difficoltà poiché, essendo tutti i giorni in tribunale, gli amici colleghi (ma talvolta anche le stesse controparti) sanno di poter contare sulla mia presente in aula.

 

FMV: “Agenda last minute” è una soluzione per le famiglie. Ma la partecipazione è aperta anche agli avvocati single che vogliono comunque rendersi utili?

GMG: I colleghi che mi hanno dato la loro disponibilità sono semplicemente “colleghi”: sposati o meno non fa la differenza. Gli avvocati hanno il ruolo sociale di aiutare, sarebbe un controsenso non consentire loro di farlo non trova?

 

FMV: In ambito forense, in tema di conciliazione lavoro famiglia, si parla ancora di necessità al femminile o ci si sta aprendo anche ad un cultura diversa?

GMG: Oggi le colleghe sono in numero sempre crescente rispetto al passato che vedeva la toga indossata prevalentemente da uomini. Purtuttavia spesso le necessita che deve affrontare una donna, ob torto collo, sono maggiori di quelle di un uomo.

 

FMV: L’esperimento romano sarà presto esportato altrove? In questo la partecipazione del Movimento Forense può forse dare una grossa mano?

GMG: Sono attiva nel Movimento Forense, associazione DEL FARE, dal 2007. Abbiamo aperto più di 24 sedi in tutta Italia, tra cui Brescia, Milano, Napoli, Perugia, Termini Imerese, Rieti, Palermo, Firenze, Padova, ecc. La mia appartenenza al Movimento Forense Nazionale quale responsabile della formazione e pari opportunità, ed alla sezione romana mi ha indubitabilmente aiutato ad espandere il progetto che inizialmente vedeva la sottoscritta quale unica operatrice. Oggi grazie alla disponibilità di 20 colleghi iscritti al Movimento Forense sezione di Roma,  il progetto si sta ramificando. Grazie alla condivisione dei progetti tra il Movimento Forense Nazionale e le sue sezioni territoriali, preso l’agenda last minute sarà operativa anche in tutta Italia.

 

FMV: Sta già pensando all’estensione a categorie professionali diverse?

GMG: Ritengo che un progetto valido possa e debba essere esteso a chiunque poiché se una idea è buona non va circoscritta, ma divulgata.

 

FMV: Una domanda sul jobs act. Cosa pensa di quello che sta succedendo in questi giorni a partire dagli ultimi decreti attuativi in merito al tema della conciliazione lavoro famiglia?

GMG: Credo si parli sempre tanto dei diritti delle donne e che mai come in questo periodo l’attenzione sia volta sull’esigenza di tutte noi impegnate su due fronti (familiare e professionale). Purtuttavia troppo spesso ci si dimentica che, soprattutto per noi libere professioniste, le lungaggini della burocrazia mal si conciliano con la contingenza che la professione, soprattutto quella forense, ci impone. Pongo ad esempio quanto previsto nel jobs act: in cui si legge che anche le libere professioniste hanno diritto all’indennità di maternità da parte di un Ente previdenziale di categoria, ma solo se non svolgono altra attività di lavoro dipendente, autonomo, di imprenditoria agricola o commerciale. Le procedure sono state indicate dal Ministero del Lavoro nella risposta all’interpello n. 22 del 4 Luglio 2013:  le professioniste a Partita IVA iscritte a una cassa di previdenza esercitano il proprio diritto inviando all’ente di categoria l’apposita domanda redatta ai sensi degli articoli 70 e 71 del Decreto Legislativo n. 151 del 2001 recante le disposizioni in materia di “tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”… Alle madri libere professioniste spetta l’indennità di maternità anche in caso di adozione e affidamento con le stesse regole previste per le dipendenti (prima, invece, era limitata al caso di minore fino a sei anni di età). La madre deve presentare domanda al suo ente di previdenza entro 180 giorni dall’ingresso del minore in famiglia. Ottime le proposte, l’idea della tutela ad ampio spettro, ma nella politica del Fare noi del Movimento Forense tendiamo a concretizzare le soluzioni senza attendere 180 gg.

 

FMV: In un report Istat dei primi giorni di febbraio, dal titolo Avere figli in Italia negli anni 2000, si evince che la scarsa natalità è probabilmente frutto anche di problemi di conciliazione lavoro famiglia. “Agenda last minute” può essere, a suo avviso, un importante punto di svolta anche in tal senso?

GMG: Obiettivo molto ambizioso sarebbe quello, che di certo mi propongo, di essere un punto di svolta in tal senso. Certamente il crescente costo della vita e le scarse possibilità di “guadagno” limitano molto la scelta di una coppia di avere figli. A ciò si aggiunga poi che l’esigenza di entrambi i genitori di lavorare (e produrre reddito) determina l’impossibilità o nei casi migliori, la scarsa possibilità di crescere i propri figli a chiaro svantaggio della famiglia. Ritengo che sia fondamentale, oggi più che mai, portare soluzioni immediate e concrete alle mamme – e ai papà – lavoratori, siano essi dipendenti o come nel caso degli avvocati, liberi professionisti, poiché la tutela della famiglia passa anche attraverso dei genitori sereni e tutelati. Poter contare a costo zero su qualcuno che, in caso di imprevisto, ti sostituisca “in udienza”, forse può essere un buon punto di partenza…

Intervista a cura di FMV