Alle sensazioni che hanno caratterizzato questa esperienza, aggiungerei quella della paura dei medici curanti. Per la prima volta i medici, che per quanto umani e solidali possano essere sono abituati a controllare il rapporto con il malato e la malattia, hanno avuto paura di ammalarsi. Questo è un dato importante perché ha contribuito significativamente al clima di emotiva drammaticità della pandemia.
Da farmacologo direi che un contingency plan non c’è stato da nessuna parte e continua per molti versi a non esserci. Ora che la gestione del Covid-19 si sposta gradualmente dagli ospedali al territorio, questo deve farsi carico della doppia funzione di prevenire che i contagiati divengano malati, e contestualmente proteggere gli ospedali dall’intasamento, dall’abbandono della terapia elettiva per gestire quasi esclusivamente l’urgenza.
Non c’è nessuna trasmissione di informazioni dagli ospedali al comitato tecnico-scientifico che ha fatto da consulente per il Governo e da questo verso i medici del territorio perché possano gestire oculatamente i malati. Questa è un’emergenza nell’emergenza e va affrontata molto presto. Il Clexane sta finendo? Bene, se così fosse sarebbe un problema, ma in realtà non sappiamo ancora se ci vuole il Clexane, un antiaggregante o entrambi. Nessuno lo sta spiegando ai medici di territorio, perché dai centri ospedalieri che hanno usato questi farmaci le informazioni non vengono trasmesse con la dovuta priorità alle istituzioni e da queste alla periferia. È finita un’emergenza, ma io spero non ve ne sia un’altra sotterranea destinata ad emergere man mano che si prolunga questa fase di convivenza con il virus, perché di contagiati ne avremo ancora certamente tanti. Quindi dobbiamo avere la vista lunga e prevenire un nuovo genere di problemi che sono fondamentalmente problemi di gestione.
Giorgio Minotti
Responsabile Farmacologia clinica, Preside Facoltà dipartimentale di Medicina e Chirurgia
Professore Ordinario di Farmacologia, Direttore Scuola di Specializzazione in Urologia
Università Campus Bio-Medico, Roma
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