- La consapevolezza che la qualità dell’ambiente aziendale motiva i lavoratori e aiuta le imprese, soprattutto in questa fase di difficoltà;
- La considerazione di come la produttività dipenda dagli investimenti in innovazione, anche organizzativa e formativa e come questo riguardi la qualità dell’ambiente di lavoro;
- La verifica di come la connessione essenziale tra benessere aziendale e individuale può essere sostenuta da programmi mirati con cui ogni impresa può finalizzare azioni di benessere organizzativo;
- Il punto che la funzione di direzione aziendale debba oggi puntare anche sull’introduzione del tema centrale del benessere come fattore di produttività e qualità.
Secondo giorno dell’assemblea di Manageritalia (tutti i tweet all’hashtag #assembleamanager). Protagonisti i Gruppi di lavoro del Piano Operativo 2012-2016: le azioni dei manager sono presentate dai project leader, che illustrano tutti gli interventi ipotizzati per realizzare una serie di interventi che incidono sul mercato del lavoro, sulla società, sul management.Si parla di innovazione, iniziative da sviluppare sul territorio, condivisione, networking: Manageritalia mostra la sua faccia operativa, che guarda avanti, che non si scoraggia di fronte ai numeri della crisi.Al centro della discussione il lavoro. Un lavoro nuovo, da ripensare, dove il benessere delle persone non può essere un corollario ma aspetto fondamentale. Ne parla Romano Benini, nel suo intervento durante la mattinata.“L’attuale Ministro del Lavoro Giovannini” spiega Benini “ha un pregio, che gli deriva dall’aver fatto come presidente dell’Istat, la principale rilevazione italiana sul BES, l’indice che misura il benessere”.Nel lavoro di oggi esiste una necessità che è anche una opportunità: il benessere che esprime qualità determina infatti maggiore produttività.Questo si rende possibile se esistono investimenti e servizi adatti, dentro e fuori l’azienda, per dare valore al lavoro e mettere al centro la persona e il suo saper fare.Alcune esperienze e contratti modello lo dimostrano in modo chiaro: il concetto di benessere viene declinato e progettato in termini di welfare aziendale, come intervento concordato con le parti sociali, espressione dei bisogni e delle aspettative delle comunità dei lavoratori e del loro territorio di riferimento. Queste esperienze e questi modelli esemplari devono oggi fare il salto di qualità di diventare contenuto della nuova fase contrattuale.Manageritalia ha promosso un’esperienza interessante, “Produttività e benessere” da cui è sorto a Milano uno specifico sportello di informazione e progettazione, che declina proprio questi aspetti. Le aziende italiane in cui si lavora meglio sono non a caso anche quelle in cui si vorrebbe lavorare ed in cui si sono sviluppati i maggiori strumenti di welfare aziendale, basti pensare a Luxottica, Ubi Banca o Ferrari.Da questa esperienza arrivano spunti importanti:



