Nella cultura tradizionale cinese prevale una visione “telescopica” della famiglia intesa come lignaggio che inanella un’ininterrotta successione di generazioni, quindi risulta prevalente l’enfasi sull’asse verticale delle relazioni, tra figli e genitori, piuttosto che su quello orizzontale (la coppia).
Oggi la cultura del lavoro, dati anche i processi migratori e di globalizzazione, rappresenta, per una buona fetta di africani, lo strumento chiave per favorire integrazione, inclusione sociale ed economica. È centrale nella vita di una persona a tutte le latitudini: definisce identità, status sociale, ruolo e percorso di vita.
La concezione e la cultura di famiglia varia da stato a stato dell’Africa. Il nucleo principale della famiglia è fondato dalla mamma e i suoi figli, i padri non hanno né un ruolo educativo, né un ruolo di cura, si limitano a garantire la sussistenza economica della famiglia. I figli concorrono alla sussistenza della famiglia di origine, anche una volta che se ne sono distaccati.
Ecco la seconda parte dell’intervista a Silvia Maestri, Culture Manager/HR, Stantec, con la quale abbiamo parlato di relazione, persona al centro, performance e leadership, genitorialità e conciliazione famiglia lavoro ai tempi del Covid-19, ma non solo.
Con Silvia Maestri, Culture Manager/HR, Stantec, abbiamo parlato di relazione, persona al centro, performance e leadership, genitorialità e conciliazione famiglia lavoro ai tempi del Covid-19, ma non solo. Ecco la prima parte dell’intervista.
Rivit Spa è un’azienda di circa 150 dipendenti che si occupa di produzione di tubi e raccordi in acciaio inox e leghe speciali. Nasce nel 1975 a Caltrano in provincia di Vicenza. Lo scorso anno ha creato un fondo per supportare i dipendenti che vogliano creare o allargare la propria famiglia: un’iniziativa di Vinicio Bulla, l’imprenditore veneto, padre di tre figli, che ha dato vita a questa realtà ai piedi dell’Altopiano di Asiago.