Newsletter 14 - aprile 2016

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Cari Amici della Fondazione,

abbiamo il vincitore della III edizione del Premio Marco Vigorelli: si tratta di Filippo Guizzardi, studente dell'Università di Bologna "Alma Mater Studiorum". FMV ringrazia tutti i membri della commissione e si complimenta con Filippo.

Ve lo ricordate il gioco "Obbligo o verità?". In questa newsletter vogliamo proporre sette voci diverse che sottopongono le relazioni a questo gioco.

Buona lettura e a presto!


Ilaria

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Guardarsi nelle mutande per mettere la famiglia in mutande

Ma che cos'è una famiglia?, ultimo libro di Fabrice Hadjadj, raccoglie quattro interventi di grande attualità sui temi della famiglia, della relazione tra i sessi, dell'impatto delle nuove tecnologie sulla nostra quotidianità e del mistero della nascita in vivo.

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I legami 2.0: una sfida per uomini veri

Il film campione di incassi di Paolo Genovese ci pone davanti una realtà drammatica della società odierna. Ma anche ad una vera e propria sfida su chi vogliamo essere.

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Lavoro e famiglia, conflitto sempre aperto

Sei donne ad una tavola rotonda coordinata da un solo uomo. Imprenditrici, manager e famiglia: la sfida è vinta?

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La famiglia, luogo di relazione, riflessività e sussidiarietà

C’è ancora qualcosa di “nuovo” da dire sulla famiglia

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Il limbo dei Neet: "working dead" verso il futuro

I giovani che non studiano e non lavorano: sono davvero degli zombie oppure è possibile curarli?

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FMVoice

Premio Marco Vigorelli

Filippo Guizzardi, studente dell'Università di Bologna "Alma Mater Studiorum" è il vincitore della III edizione del Premio Marco Vigorelli. Il titolo della sua tesi è Il Welfare aziendale: teorie, stato dell'arte e prassi operative nelle PMI italiane. La commissione di valutazione era costituita da Alberto Buffa di Perrero (Banco Santander), Vittorio Coda (Università Bocconi), Isabella Crespi (Università degli Studi di Macerata), Laura Tucci (Mercedes Benz-Italia), Giacomo Vigorelli (Bcg).

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Quando l'impresa riconosce nell'uomo in quanto tale la propria risorsa chiave, implicitamente si sottrae al rischio di valorizzare soltanto i talenti più brillanti, sostanziando nell'intera organizzazione le premesse della sua capacità di generare stabilmente valore nel tempo.

Marco Vigorelli, 9 settembre 1998

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